Gruppo Migrazioni transfrontaliere di Fauna selvatica
22.06.2023
Mandato
Favorire la condivisione delle informazioni sul monitoraggio e sulla gestione applicata in materia nei rispettivi territori.
Attività
Il gruppo si è riunito il 30 ottobre 2025 e ha provveduto ad un aggiornamento reciproco sul monitoraggio e le azioni di regolazione dei lupi, oltre che degli ibridi cane-lupo, in particolare alla luce del declassamento del grado di protezione della specie a livello della Convenzione di Berna, da “strettamente protetto” a “Protetto”.
Il Ticino conferma la linea dettata dal diritto federale che non prevede delle modifiche a breve termine a seguito del declassamento della specie, anche perché già oggi sono possibili e attuate misure di regolazione reattive e proattive.
Sul lato italiano, sia Regione Lombardia che Regione Piemonte informano che ci si trova in un momento di transizione tra il declassamento della specie e la definizione delle normative atte a gestire e regolare la specie, che dovranno definire se e come gestire il lupo.
Per quanto concerne il monitoraggio, è stata confermata la buona collaborazione già in essere ed è stato convenuto di rafforzare le sinergie tra le unità operative con maggiori scambi di informazioni ed esperienze.
Nell'incontro del 14 maggio 2025 i partecipanti si sono reciprocamente aggiornati sulle azioni di regolazione reattiva e proattiva svolte in Cantone Ticino e sul monitoraggio attuato in Italia sulla specie lupo, ricordando anche il recente declassamento a livello della Convenzione di Berna da “strettamente protetto” a “protetto”; sulla diffusione delle specie aliene invasive IAS di interesse, tra cui lo scoiattolo grigio e quello di Pallas; sulla gestione del camoscio nel comparto Tamaro-Lema-Gambarogno, per la quale il Cantone Ticino ha rilevato la necessità e l’opportunità di un coordinamento; sui casi di febbre catarrale ovina (Bluetongue) che si sono verificati nel corso dell’autunno 2024 e nei primi mesi del 2025; sull’andamento della diffusione e sulle misure di prevenzione messe in atto per contrastare la “Peste Suina Africana”. È stato infine segnalato il monitoraggio avviato dal Museo cantonale di storia naturale circa la diffusione della locusta egiziana.
Nella riunione del 29.02.2024 è stato proposto un aggiornamento reciproco sul monitoraggio attuato in Italia sulla specie lupo e un’informativa sulla gestione reattiva e proattiva applicabile in Cantone Ticino. Il gruppo ha concordato di condividere i nominativi delle persone di riferimento così da facilitare uno scambio dinamico delle informazioni acquisite con le attività di monitoraggio. Considerata la rilevanza della tematica, è stata inoltre decisa la costituzione, nell’ambito del gruppo di lavoro, di un sottogruppo tecnico operativo che si occuperà della Peste Suina Africana, per la prevenzione e la gestione degli eventuali casi a ridosso del confine. Si è altresì avviato un primo scambio di informazioni in merito alle specie di interesse individuate dal gruppo nella riunione costitutiva, tra cui lo scoiattolo grigio e quello di Pallas.
Nel primo incontro del 22.06.2023 si è provveduto ad effettuare un primo scambio di informazioni sulla situazione dei rispettivi territori, al fine di individuare quali siano le priorità e definire gli obiettivi di questo Gruppo per il quale saranno programmate riunioni con frequenza periodica. È stata evidenziata l’importanza di un aggiornamento reciproco e della condivisione regolare dei dati, incluse le metodologie di gestione proprie di ciascun territorio. Dall’incontro è emerso che la situazione è in continua evoluzione e sarà importante dedicare un approfondimento particolare a lupi, ungulati selvatici, orsi e specie invasive come alcuni scoiattoli.
Peste Suina Africana
Nell'incontro del 14 maggio 2025 i componenti del gruppo hanno aggiornato puntualmente sull’andamento della diffusione e sulle misure di prevenzione messe in atto. È stato rilevato un avanzamento verso nord ma le misure di contenimento della fauna selvatica messe in atto in Lombardia e Ticino hanno dato buoni risultati. Il Cantone Ticino conferma il proprio ingaggio nell’attuale fase preventiva e in particolare informa che è stato assunto del personale supplementare, acquistate delle gabbie di cattura, allestito un punto di ritiro agevolato dei cinghiali catturati dai cacciatori ed esteso il periodo normale della caccia al cinghiale. Sono in corso inoltre delle operazioni di marcatura col collare GPS di alcuni capi a ridosso del confine con l’Italia e nei giorni 6,7 e 8 maggio scorsi si è tenuta un’esercitazione che ha simulato sul campo l’arrivo della malattia nella zona di Chiasso.
Nelle riunioni di maggio e ottobre 2024 i partecipanti hanno provveduto ad un aggiornamento reciproco sul monitoraggio dell’andamento e le misure intraprese per il trattamento dell’epizoozia nei rispettivi territori di riferimento e hanno espresso la volontà di ricerca di uniformità di misure da adottare per fronteggiare la malattia. Per quanto concerne lo sviluppo della PSA in direzione della frontiera con la Svizzera da sud verso nord, nel corso dei mesi estivi si è riscontrato uno sviluppo contenuto in ragione delle misure messe in atto (depopolamento, attività di ricerca delle carcasse con l’impiego dell’Esercito Italiano e rafforzamento della barriera naturale rappresentata dalla autostrada A4 Milano-Torino) e i focolai sui cinghiali restano confinati a sud dell’autostrada A4 MI-TO. Per quanto riguarda i suini domestici e gli allevamenti, il trend si sta riducendo e, dopo un picco in estate tra luglio e agosto, non ci sono state ulteriori segnalazioni. Per testare le misure previste dal Cantone qualora la malattia raggiungesse il Ticino, il 16-17-18 ottobre si è tenuto un esercizio di simulazione sia per il domestico (in un’azienda agricola) sia per il selvatico (in un bosco).
I partecipanti hanno inoltre discusso della diffusione della febbre catarrale (Bluetongue), per la quale si stanno adottando tutte le misure sanitarie al fine di limitarne la diffusione, con dei piani vaccinali concordati.
